Un viaggio tra cucina della tradizione ed esperienza di vita: la scuola enogastronomica di Emiko Davies

Un viaggio tra cucina della tradizione ed esperienza di vita: la scuola enogastronomica di Emiko Davies

Sulla porta della sua nuova enoteca, una sorridente Emiko Davies indossa un grembiule che ad alcuni di voi sembrerà familiare (sì, è il nostro grembiule incrociato Roundneck!).
Allora non possiamo non cogliere l’occasione per raccontarvi della sua splendida realtà. Un progetto nato dall’amore per il cibo e per il territorio, un amore che sa di scoperta e di stupore, perché nato dagli occhi curiosi di una ragazza straniera che doveva fermarsi in Italia per qualche mese e invece ci è rimasta.  

COLLINE, ULIVETI E VIGNETI CHE SI SUSSEGUONO COME IN UN DIPINTO

Siamo a San Miniato, a metà strada tra Firenze e Pisa, nel cuore delle colline toscane, tra rigogliosi vigneti e magnifici uliveti.
Qui ha da poco aperto le porte Enoteca Marilu. Non solo uno spazio per aperitivi e degustazioni, ma anche una scuola enogastronomica che offre la possibilità di immergersi completamente nella tradizione toscana.
Questo progetto nasce dal sogno di Emiko Davies – famosa blogger, fotografa e food writer – e del marito, il sommelier Marco Lami, di condividere la loro passione per i vini biologici e per la cucina.

 

 

Emiko Davies - foto di Sofie Delauw

 

EMIKO DAVIES E IL SUO AMORE PER UNA CUCINA SENZA TEMPO

Emiko nasce in Australia da padre australiano e madre giapponese, ma vive anche in Cina e negli Stati Uniti prima di approdare in Italia nel 2005. Doveva trattarsi solo di un breve semestre all’estero durante i suoi studi di belle arti, ma si è letteralmente innamorata di Firenze e, poco tempo dopo, anche di quello che ora è suo marito, Marco.
Nel 2010 Emiko ha cominciato a scrivere il suo blog di cucina e, in poco tempo, ha pubblicato cinque libri (il sesto è in cantiere). Si è fatta conoscere anche per i suoi contributi per Financial Times, Condé Nast Traveller, Guardian e il Corriere della Sera, che l’ha anche nominata una delle sue 50 donne del cibo.
Il suo amore per la cucina italiana deriva dal fatto che sia così radicata nelle tradizioni da avere quasi un sapore vintage, e così tanto varia da esaltare la ricca diversità di ogni regione.
Nel suo blog, Emiko scrive di cucina e di viaggi. Dalle sue parole e dalle sue foto, traspare la sua predilezione per uno stile di vita slow e sostenibile.
Fotografie dai colori caldi e dai soggetti semplici e genuini (un pezzo di pane, una forma di formaggio, una torta appena sfornata) danno l’idea di un’atmosfera autentica e un po’ vintage. Ricette di cibi tradizionali toscani e di piatti di famiglia sanno di tenerezza e di casa. E ancora, racconti di soggiorni in località che ti fa venir voglia di andare a scoprire con le sue interessanti guide per turisti consapevoli.

 

 

Enoteca Marilu - foto di Sofie Delauw

 

ENOTECA MARILU, UN VIAGGIO TRA I SAPORI E LE TRADIZIONI TOSCANE

Enoteca Marilu è il posto dove le passioni di Emiko e del marito Marco si incontrano e danno luogo a delle magiche esperienze pensate per tutte quelle persone che apprezzano uno stile di vita autentico e sostenibile.
Oltre a corsi di cucina e vino, incontri con produttori, letture e wine club, la vera forza di questo progetto sono i workshop dedicati alla scoperta del territorio, dei suoi prodotti e delle sue tradizioni.
I turisti a cui Emiko si rivolge sono i cosiddetti slow travellers: coloro che apprezzano un turismo lento, più sostenibile ed etico, che si concentra molto sulla dimensione locale del viaggio.
Lontani dalla smania di visitare il maggior numero di attrazioni possibili in pochi giorni, i clienti ideali di questi percorsi vivranno per cinque giorni come gli abitanti di San Miniato. Spesa al mercato, dal formaggiaio e dal macellaio locale, cucinare tutti insieme, magiare e bere, provare i ristoranti del posto.
Altro aspetto fondamentale: i workshop seguono la stagionalità dei prodotti. Per esempio, in primavera si sperimenta con i carciofi più croccanti, freschi e profumati, raccogliendoli dal campo e assaggiandoli crudi, fritti o nel ragù. Primavera e estate sono dei buoni periodi per le visite al casaro e agli apicoltori locali, mentre l’autunno è dedicato ad altri ingredienti tipici toscani, in particolare il pregiatissimo tartufo bianco, di cui si potrà andare alla ricerca nei boschi vicini, ma anche castagne e zafferano.
Insomma, la vera essenza della filosofia dello slow food: buona cucina, fatta di piatti tradizionali e alimenti genuini a chilometro zero, ma anche recupero del cibo come cultura e convivialità. Perché, Emiko ci ricorda, il cibo è uno strumento di condivisione, è un ponte verso altre culture.
E diffondere questo tipo di emozioni e tradizioni, condividendole con tutti noi, è proprio quello che Emiko fa con il suo blog, i suoi libri e ora anche con la sua nuova enoteca e scuola di cucina!

 

 

Emiko Davies prepara le crespelle farcite con ricotta e spinaci - foto di Sofie Delauw

 

LE CREPES DI EMIKO

Ora che vi abbiamo raccontato di Emiko e del suo progetto, abbiamo ancora più voglia di andare a trovarla tra le colline toscane! Quello che possiamo fare nel frattempo, e che puoi fare anche tu a casa, è indossare un nostro apron e provare una ricetta che Emiko ha condiviso con noi.
Si tratta delle sue crepes, o crespelle, che possono essere servite sia con farcitura dolce (marmellata, nocciolata..) che salata (ad esempio ricotta e spinaci). Non ci resta dunque che metterci ai fornelli!

 

Ingredienti per circa 12 crepes

150 g farina 00

2 uova

450 ml latte intero

40 g di burro fuso

Pizzico di sale

 

In una ciotola, mischiare la farina e uova con una tazzina del latte richiesto, mischiando per ottenere una consistenza liscia e densa, aggiungendo piano piano il resto del latte in modo da non creare grumi. Alla fine aggiungere il burro (non troppo caldo) ed un pizzico di sale. Far riposare l’impasto per almeno mezz’ora in frigo.

Oliare leggermente una padella antiaderente e su fuoco medio, usando una tazzina da caffe come misura, aggiungere l’impasto alla padella e immediatamente ruotarla per fare scivolare l’impasto per creare una crepe fine e tonda. Dopo 30-50 secondi, quando la superficie sembra asciutta, girare la crepe e cuocere altri 10 secondi. Metterla su un piatto e continuare con il resto dell’impasto.

 

 

Emiko Davies e il marito Marco Lami - foto di Sofie Delauw

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