Riuso e creatività? Gli artisti che creano opere d’arte con i rifiuti

Riuso e creatività? Gli artisti che creano opere d’arte con i rifiuti

Hai mai sentito parlare di Trash Art? Questa corrente artistica, così come le avanguardie prima di lei, esprime e vuole descrivere in modo autentico e originale i cambiamenti della società e della realtà che viviamo e ci circonda. Ecco perché di fronte a tematiche come l’inquinamento, la salvaguardia dell’ambiente e i cambiamenti climatici, la Trash Art si interroga sul riuso e l’utilizzo creativo dei materiali di scarto. Gli artisti di questa corrente creano opere d’arte con i rifiuti trasformandoli in materiali ecosostenibili, ponendo la protezione dell’ambiente al centro del loro lavoro artistico.

Arte e rifiuti: un dialogo che nasce nel Novecento

Quand’è che i primi artisti hanno guardato ai rifiuti come materiale da cui partire per le loro creazioni? Questo dialogo è iniziato nei primi del Novecento, attraverso gesti dissacranti nei confronti di quei movimenti artistici che ponevano alla base della loro ricerca il concetto di bello così come tramandato dalla classicità. Ecco che l’intervento di personalità come Marcel Duchamp, Alberto Burri e Piero Manzoni è stato fondamentale: questi artisti, infatti, hanno utilizzato nelle loro opere oggetti comuni, donando a quest’ultimi una nuova vita.  Fu nel 1960 poi, che nacque il “Nuovo Realismo”, una corrente che prese il via dal critico P. Restany. I nuovi realisti, in cui confluivano pittori e scultori, proponevano una nuova realtà utilizzando la materia che compone la nostra, come il materiale di scarto e i rifiuti.

Alla base di questa forma artistica c’era la critica di una società consumistica che dopo l’industrializzazione contribuiva ancora di più allo spreco di risorse. Klein, Tinguely, Christo, Cesar, Spoerri e Rotella sono solo alcuni degli esponenti di questa corrente che poneva al centro della propria opera l’attività dell'artista. In questo senso, era proprio quest’ultima a conferire significato all’opera: gli oggetti che venivano utilizzati erano usati e consumati, ma poi riassemblati e reinterpretati sulla base del progetto dell’artista che distruggeva simbolicamente vecchi valori per crearne di nuovi. 

salopette trash art

Cos’è la Trash Art? L’arte del riciclo e le opere d’arte con i rifiuti

Oggi la consapevolezza ambientale ed ecologica è al centro di alcune correnti artistiche, come la Trash Art (arte spazzatura) o la Waste Art (arte dei rifiuti). Se Duchamp era stato protagonista di una vera e propria rivoluzione, oggi assemblare i rifiuti utilizzando tele, muri o altri strumenti è il processo che porta gli artisti a schierarsi nei confronti dell’ambiente, per sensibilizzare e proteggere il pianeta. L’obiettivo, infatti, è quello di utilizzare proprio i rifiuti come materiali ecosostenibili, per diffondere maggiore consapevolezza contro lo spreco, coinvolgendo e facendo nascere una riflessione importante sull’utilizzo delle nostre risorse e sulle nostre abitudini quotidiane.

Che siano opere in studio o graffiti presenti nelle grandi città, i lavori della Trash Art sottolineano come l’attivismo e la sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente abbia necessariamente bisogno dell’energia creativa dell’arte.

Gli artisti della Trash Art: Vik Muniz, John Dahlsen e Bordalo II

Graffiti e opere che evidenziano come il “materiale di scarto” ponga la sostenibilità al centro dell’arte, un nuovo mezzo per comunicare valori e messaggi. Vik Muniz è un’artista brasiliano che con la sua arte desidera dare voce alle vite che gravitano intorno al Jardim Granacho di Rio de Janeiro, una delle più grandi discariche del mondo. Con “Catadores” i protagonisti sono proprio i raccoglitori di immondizia, che vengono ritratti dall’artista attraverso quegli stessi rifiuti che hanno recuperato.

Plastiche, pezzi di boa, reti e cinghie sono invece i rifiuti restituiti dal mare con cui John Dahlsen crea collage astratti che richiamano paesaggi naturali.  L’opera di questo artista si interroga sui confini tra ciò che è naturale e ciò che è prodotto dall’uomo, costringendoci a ridefinire gli oggetti ad uso quotidiano e quelli artistici.

Infine, tra gli artisti della Trash Art anche il portoghese Bordalo II: ha posto al centro del suo lavoro un processo di riciclo creativo che svolge direttamente nei pressi del muro scelto per l’opera. Gli oggetti che vengono usati sono raccolti per strada e assemblati in suggestivi murales 3D, diventando così materiali ecosostenibili. Diversi sono i soggetti su cui pone attenzione l’artista: tra questi anche gli animali in via di estinzione, realizzati con quegli stessi materiali che contribuiscono all’eliminazione degli habitat naturali.

rifiuti e materiali ecosostenibili

Ora che anche tu conosci la Trash Art, perché non trarre ispirazione per utilizzare ciò che in genere gettiamo nella spazzatura per dipingere e sperimentare con i rifiuti? Che cos’è l’arte in fondo se non un modo per liberare la propria creatività e lasciare spazio alle nuove idee? Sostenibilità e riciclo sono le parole chiave con cui potrai metterti al lavoro per creare anche tu le tue opere d’arte con i rifiuti.

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