Lo Strano Branco e la rivincita dei sogni piccoli ma prepotenti

Lo Strano Branco e la rivincita dei sogni piccoli ma prepotenti

Non tutti i sogni sono fatti per essere realizzati, ma ce ne sono alcuni che non ti danno scampo. Se n’è accorta anche Giulia, che ci ha raccontato il suo.

La vita di campagna, fra uova colorate e piccoli miracoli quotidiani, non è sempre facile, ma Giulia non molla. Lei ha tanti progetti per il suo pezzetto di terra a Onore, in provincia di Bergamo, che prende ogni giorno di più le sembianze del suo grande sogno.

 

 

Com’è nata questa profonda passione per la natura?

Pur non essendo figlia di agricoltori, ho sempre amato gli animali, l’orto e le piante.

Il mio primo ricordo d’infanzia legato alla natura risale a una giornata trascorsa con la zia nella sua casa di campagna. Lei mi portò a raccogliere le uova dicendomi: “Tienile strette, che altrimenti il cane te le ruba” e io seguii le istruzioni alla lettera, stringendo a tal punto da romperle tutte. Fu un disastro, eppure ricordo che trovarmi tutta sporca d’uovo, col cane che mi girava intorno, in quel momento mi sembrò una vera festa.

Quando hai capito che avresti voluto dedicarti all’agricoltura?

Ho lasciato sedimentare questo sogno molto a lungo, ma la vita me l’ha riproposto talmente tante volte che a un certo punto è stato impossibile continuare a ignorarlo.

Sono laureata in Relazioni Internazionali, ho studiato prima a Milano e successivamente a Trento.

I due anni a Trento sono stati forse i più determinanti: lì è assolutamente normale esaltare e promuovere i prodotti tradizionali e prendersi cura del proprio territorio. Così, ho pensato che anche in Lombardia abbiamo molto potenziale inespresso e che potevo darmi da fare personalmente.

Io e Matteo, il mio compagno, abbiamo trovato una casa con terreno a Onore, un piccolo borgo di montagna, e qui abbiamo iniziato a coltivare e allevare gli animali che, ormai, sono parte fondamentale del nostro Strano Branco. A breve ci immergeremo nella ristrutturazione della casa.

 Quali animali fanno parte del vostro Strano Branco?

Abbiamo capre, pecore, quaglie, anatre, oche, alline e anche delle arnie, perché Matteo è appassionato di apicoltura.

Appena possibile porterò qui i miei cavalli. In questo periodo sto frequentando dei corsi per prendere il brevetto di Equitazione Integrata. 

 

 

Come si impara un mestiere come questo quando arrivi da tutt’altro mondo?

Ho sempre amato vedere l’inizio e la fine delle cose e in agricoltura e allevamento si procede molto a tentativi, che spesso conducono anche al fallimento.

L’istinto è importante e devo dire che per me rapportarmi con gli animali è stato subito naturale. Poi si fa tanta rete, soprattutto fra gli agricoltori più giovani, confrontandosi e dandosi preziosi consigli.

 Il grembiule nella storia è sempre stato un indumento indispensabile della vita all’aperto. Come lo utilizzi nella tua quotidianità in campagna?

Mi è utilissimo in orto: nelle asole porta canovaccio, ad esempio, infilo gli attrezzi che mi occorrono mentre lavoro.

Quando vado a prendere le uova spesso mi distraggo, perdendomi in altre attività, magari già con le uova in tasca. Con altri grembiuli più pesanti è capitato che mi dimenticassi di averle con me e di romperle, ma con il mio Apron questo non capita, perché le tasche sono molto profonde ed è talmente leggero che dimenticarsi di averle in tasca è impossibile.

 

 

Il tuo progetto è praticamente all’inizio, dove vuoi condurre Lo Strano Branco?

Vorremmo diventare una fattoria didattica e occuparci di turismo slow, per persone attente alla sostenibilità. Nonostante Onore sia piccola, ci sono molte energie giovani legate fra loro in progetti di turismo orizzontale: strutture che si consociano per lavorare insieme.

È anche la presenza di tutte queste persone come noi, con sogni piccoli ma prepotenti, che mi stimola ogni giorno a proseguire.

Per il mio nucleo familiare, invece, vorrei l’autosufficienza, un grande traguardo per chi fa scelte di vita come la nostra.

Quali difficoltà stai riscontrando nel cercare di raggiungere questi obiettivi?

La burocrazia complica sicuramente le cose, in più i fondi dedicati ad agricoltura e allevamento non sono poi così scontati, a volte ci si ritrova a investire senza sapere se si rientrerà della spesa.

Io sono una persona abbastanza testarda e so che prima o poi arriverò fino in fondo. 

 

Foto di Lo Strano Branco

  

Quando al mattino comincia le sue attività Giulia si sente felice, nonostante le difficoltà, perché questa è la vita che le appartiene. Ha finalmente ceduto al suo sogno, assecondando la passione viscerale per la natura che l’accompagna da sempre.

 

Puoi seguire le avventure di Giulia e del suo Strano Branco su Instagram

https://www.instagram.com/lostranobranco/

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